67 volte

67 volte.
67 volte Sangar, sua moglie Kanar e i tre figli hanno provato ad attraversare la rotta balcanica.
E 67 volte sono stati respinti. Indesiderati, non voluti, sgraditi.
Ma loro hanno continuato a riprovarci, disperatamente ottimisti, sperando un giorno di riuscire ad arrivare in Europa e lasciarsi alle spalle l’Iraq, dove non hanno un futuro e nemmeno un presente.
Perché Taman, il figlio di 8 anni, ha bisogno di aiuto: è nato con una gravissima malattia genetica e ha subito l’amputazione di entrambe le gambe. Gli servono cure e protesi adeguate, che non riesce ad avere in Iraq.
Quale padre, quale madre non tenterebbe l’impossibile pur di dare una speranza al proprio figlio?
E se l’impossibile è provare con qualunque mezzo ad arrivare in Europa, con una bambina di 11 mesi, un figlio senza gambe e un bambino di 11, un genitore lo fa. Anche se deve sfidare trafficanti di uomini, polizia spietata, violenza, paura, freddo e fame.
Ma Sangar e la sua famiglia oggi non sono ancora riusciti ad arrivare da nessuna parte. Sono finiti nel buco nero del confine tra Bielorussia e Polonia. Per ben 16 giorni sono rimasti all’aperto, a rischiare la vita al freddo e al gelo, un freddo che impedisce ai vestiti di asciugarsi, perché si ghiacciano e diventano rigidi.
Poi sono stati trasferiti in un centro profughi, un capannone dove vivono circa 3500 persone. Non hanno più nulla: niente vestiti, niente ricambi. L’unica cosa rimasta sono le protesi rudimentali di Taman.
Un bambino di 8 anni al quale il destino ha rubato la salute, la casa, la scuola, la spensieratezza e soprattutto la normalità di un’infanzia serena.
E mentre i nostri bambini al sicuro e al caldo tra qualche giorno aspetteranno Babbo Natale, pensiamo per un attimo a Taman (e ai tanti come lui, di cui non conosciamo nemmeno il nome), e chiediamoci se non sarebbe giusto un corridoio umanitario per farlo venire in Italia e consentirgli di ricevere cure e assistenza adeguate.
Se pensate che anche Taman abbia diritto a un po’ di calore umano, in questi giorni in cui si dice siamo tutti più buoni, facciamoci sentire attraverso la petizione lanciata dall’associazione @Nour ama e cambia il mondo.
https://www.change.org/p/presidente-della-repubblica-sergio-mattarella-aiutiamo-taman-a-sopravvivere...
Diamo la nostra voce a chi non può farsi sentire, diamo un po’ di speranza.
La farfalla della gentilezza