Buon compleanno, Bertolt

“Le cose che scuotono gli uomini sono poche, davvero poche, e il peggio è che, a furia di usarle, poi non funzionano più. Perché l’uomo ha la terribile capacità di farsi, per così dire, insensibile a suo piacimento. Così avviene ad esempio che un tizio, vedendo un altro tizio in piedi all’angolo della strada con un moncherino al posto del braccio, la prima volta, nel suo sgomento, è pronto a dargli dieci penny, ma la seconda solo cinque penny, e se lo vede per la terza volta lo consegna senza battere ciglio alla polizia. E lo stesso vale per le risorse di ordine spirituale”.
(Bertolt Brecht, L’opera da tre soldi,)
Ma quanto è vera questa riflessione?
Il 10 febbraio 1898 nasceva Bertolt Brecht, drammaturgo, ma non solo.
Poeta, ma non solo.
Pensatore critico e fine, ma non solo.
Testimone degli anni bui della storia del 900.
Protagonista suo malgrado del rogo dei libri del 1933, quando i nazisti fecero capire al mondo di cosa avevano paura: dei libri, delle parole, del pensiero.
E i libri di Bertolt Brecht erano tra quelli da bruciare, urgentemente, perché troppo pericolosi.
Oggi sarebbe il suo compleanno, ed è bello ricordarlo citando una sua frase tanto attuale quanto necessaria:
“Scopo della scienza non è tanto quello di aprire le porte all'infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all'infinita ignoranza.”