Diritti negati, infanzia rubata...

Oluwa non lo sa quante persone ha ucciso. Sa che aveva un fucile in mano, e che lo ha dovuto usare, altrimenti qualcun altro lo avrebbe usato contro di lui. Sa anche che avrebbe preferito continuare ad andare a scuola, ma a soli undici anni è stato costretto a diventare un bambino-soldato, e a perdere così non solo la sua infanzia, ma anche la sua umanità.
Erzhena vive a Ulan Bator, in Mongolia, dove la notte fa freddo. Molto freddo. Da novembre a marzo le temperature possono arrivare a – 40°, per questo i bambini abbandonati, senza casa e senza famiglia, si rifugiano nei tombini, sottoterra, dove passano i tubi del riscaldamento, e anche se l’aria è irrespirabile, la temperatura diventa accettabile. Ma vivono in condizioni igieniche impossibili, in mezzo alla muffa, ai topi e agli scarafaggi. La mattina escono fuori dai loro nascondigli per cercare qualcosa da mangiare, frugano nella spazzatura, alcuni rubano, altri cercano qualche lavoretto, molti finiscono in balia di adulti senza scrupoli che li sfruttano, e li introducono nel mondo della prostituzione e della criminalità organizzata.
Tanvir vive a Dacca. Non è facile essere un bambino in Bangladesh, uno dei paesi al mondo più esposto ai cambiamenti climatici. Quando arriva un ciclone, non c’è niente da fare, i venti fortissimi e le piogge torrenziali causano inondazioni e alluvioni che distruggono le case, i raccolti, il bestiame e troppo spesso lasciano dopo il loro passaggio morti e feriti.
Akash ha dieci anni e vive a Nuova Delhi, la città più inquinata del mondo. L’aria è irrespirabile, il traffico è ingestibile, le polveri sottili superano ogni limite di sicurezza, e tutto questo crea danni gravissimi sulla salute dei bambini. Ma lui non ha tempo di pensarci, perché lavora dodici ore al giorno in una fabbrica di tessuti.
Kiri si è sposata a nove anni con un uomo molto più grande di lei. Non aveva alternative, si usa così. A tredici è rimasta incinta e per puro miracolo è sopravvissuta a un terribile parto in casa, senza cure mediche, ma sua cugina non è stata così fortunata, e a soli undici anni è morta di parto.
Fatima è nata in un centro profughi, non ha mai conosciuto una casa vera, il suo presente è sospeso in un’incertezza costante che diventerà la sua quotidianità. Il suo futuro dipende dalla generosità di quell’Europa che lei non ha avuto nemmeno la possibilità di sognare.
Il piccolo Karim invece non sogna più. Il suo viaggio si è fermato nel bosco alle porte di quell’Europa che non è stata capace di salvarlo.
Oggi è la giornata mondiale dei diritti dei bambini. Ma che senso ha ricordare una volta l’anno tutti quei diritti che ogni giorno vengono sistematicamente negati?
La farfalla della gentilezza
(I nomi sono di fantasia, le storie sono tristemente vere. In foto: Stairs, di Kevin Lee, 2008)
https://www.facebook.com/lafarfalladellagentilezza/posts/607575937253446