E se ci fossimo noi al posto loro?
"Il Mediterraneo ormai è un freddo cimitero senza lapidi”. (Papa Francesco, ieri, a Lesbo).
Non ci sono lapidi, è vero, ma che ci sia almeno la memoria per ricordare le tante, troppe vittime innocenti. Tutte quelle persone come noi, che avevano una famiglia, degli affetti, dei sogni come noi, e che sono morte solo perché volevano andare via da fame, guerra, violenza. Perché inseguivano il sogno di una vita normale, tranquilla. Perché speravano in futuro dignitoso per i loro figli.
E invece sono finiti inghiottiti nelle acque buie e mortali di un mare che sarebbe troppo semplice definire crudele. Perché non è il mare a essere crudele, ma sono crudeli gli uomini che respingono altri uomini, donne e bambini, nascondendosi dietro l’ipocrisia di un visto o di una burocrazia ottusa e assassina. E che in questo modo costringono persone innocenti ad affidare le loro vite a trafficanti senza scrupoli.
Se non ci siamo noi su quei barconi è solo perché abbiamo avuto la grandissima fortuna di nascere sull’altra sponda del Mediterraneo. Non è un merito, è solo un caso.
E se siamo così fortunati da non doverci preoccupare di una bomba che ci distrugge casa, di Boko Haram che rapisce le nostre figlie, di una dittatura che ci manda in prigione senza garanzie e senza diritti, o della fame che ci impedisce di nutrire i nostri bambini,
forse abbiamo il dovere di non guardarle con insofferenza o disprezzo, ma provare per un piccolissimo istante a pensare: e se fossi io al suo posto?
E allora ricordiamocelo quando incontriamo per strada queste persone che hanno attraversato diversi inferni e sono riuscite a sopravvivere,
perché non è solo il mare che uccide, ma prima ci sono state le carceri libiche, il deserto e chissà quante altre tragedie per noi inimmaginabili.
La farfalla della gentilezza
(Probabilmente chi legge questa pagina già se lo pone questa domanda, quindi per voi, che vi chiedete cosa si può fare, concretamente, oltre a dare un sorriso, una coperta, un pasto caldo tramite le tante associazioni sul territorio, vi segnalo nuovamente questa petizione, per chiedere che vengano riviste le politiche sui visti. Nessuna persona è illegale: vociglobali.it/passaporti-basta-privilegi-appello)
Foto di Francesco Malavolta
https://www.facebook.com/lafarfalladellagentilezza/posts/617504359593937
Non ci sono lapidi, è vero, ma che ci sia almeno la memoria per ricordare le tante, troppe vittime innocenti. Tutte quelle persone come noi, che avevano una famiglia, degli affetti, dei sogni come noi, e che sono morte solo perché volevano andare via da fame, guerra, violenza. Perché inseguivano il sogno di una vita normale, tranquilla. Perché speravano in futuro dignitoso per i loro figli.
E invece sono finiti inghiottiti nelle acque buie e mortali di un mare che sarebbe troppo semplice definire crudele. Perché non è il mare a essere crudele, ma sono crudeli gli uomini che respingono altri uomini, donne e bambini, nascondendosi dietro l’ipocrisia di un visto o di una burocrazia ottusa e assassina. E che in questo modo costringono persone innocenti ad affidare le loro vite a trafficanti senza scrupoli.
Se non ci siamo noi su quei barconi è solo perché abbiamo avuto la grandissima fortuna di nascere sull’altra sponda del Mediterraneo. Non è un merito, è solo un caso.
E se siamo così fortunati da non doverci preoccupare di una bomba che ci distrugge casa, di Boko Haram che rapisce le nostre figlie, di una dittatura che ci manda in prigione senza garanzie e senza diritti, o della fame che ci impedisce di nutrire i nostri bambini,
forse abbiamo il dovere di non guardarle con insofferenza o disprezzo, ma provare per un piccolissimo istante a pensare: e se fossi io al suo posto?
E allora ricordiamocelo quando incontriamo per strada queste persone che hanno attraversato diversi inferni e sono riuscite a sopravvivere,
perché non è solo il mare che uccide, ma prima ci sono state le carceri libiche, il deserto e chissà quante altre tragedie per noi inimmaginabili.
La farfalla della gentilezza
(Probabilmente chi legge questa pagina già se lo pone questa domanda, quindi per voi, che vi chiedete cosa si può fare, concretamente, oltre a dare un sorriso, una coperta, un pasto caldo tramite le tante associazioni sul territorio, vi segnalo nuovamente questa petizione, per chiedere che vengano riviste le politiche sui visti. Nessuna persona è illegale: vociglobali.it/passaporti-basta-privilegi-appello)
Foto di Francesco Malavolta
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