L'oggetto spaventoso

Riccardo, dimmi un oggetto spaventoso
- Non saprei prof. … ma proprio un oggetto? O una cosa astratta? Tipo la morte, le guerre, le malattie, i terremoti? O un animale spaventoso, l’anaconda gigante, l’orca assassina…
- No no, proprio un oggetto, una cosa fisica, una cosa che fa veramente paura.
- Oddio… ma che le devo dire? Una motosega impazzita?
- Più spaventosa…
- Un coltello a serramanico con una lama affilatissima?
- Dilettante… più spaventosa!
- Ah ecco prof. Ci ho pensato: un kalashnikov, anzi un mitra superautomatico.
- Riccardo, puoi fare di meglio.
- Aspè, mo ho capito dove vuole arrivare, un bel discorsetto pacifista di quelli che le piacciono tanto… vabbè è facile: la bomba atomica!
- Riprova!
- …. Un… un virus?
- Coraggio Riccardo, pensa.
- Ahhh era un trabocchetto, prof. ma io la conosco, ho capito, ora ho capito: vuole che io dica la plastica, così lei parte con il sermone ecologista: stiamo distruggendo il pianeta, è colpa nostra che compriamo le bottigliette di plastica, che non facciamo la differenziata e le tartarughe marine soffocano… o forse, aspè no no la plastica, i mozziconi di sigaretta, oppure, oppure….
- Che fai ti arrendi, Riccardo?
- Non è la plastica?
- No. Ti do un indizio. Sta sul tuo banco.
- …? ma io c’ho solo il libro di storia sul banco, prof. ci vede bene??
- Benissimo. Io ci vedo benissimo. E sul tuo banco vedo un oggetto spaventoso, terribile, pauroso. Così pauroso che voi giovani per primi avete difficoltà ad usarlo. E a usarlo come si deve. Ma così terrificante che c’è gente più grande di voi che davanti a questo piccolo oggetto ha reazioni inconsulte.
C’è chi si limita a starne il più possibile lontano, per paura, per pigrizia e per ignoranza.
E c’è chi prende in giro chi li ama, chiamandoli secchioni, nerd, sfigati.
E poi c’è chi se la prende direttamente con loro. E arriva a bruciarli, per paura della forza straordinaria che i libri emanano. Sai, i libri hanno una colpa imperdonabile: aprono la mente, fanno pensare. E c’è chi per paura, per ignoranza, per odio pensa bene di bruciarli. È successo tante volte in passato, dal medioevo in poi fino al mostruoso rogo dei libri del 1933.
E succede ancora oggi. Si bruciano le librerie perché i libri fanno paura.
E allora ragazzi leggete, leggete, leggete. Romanzi, poesie, saggistica, storie d’amore, d’avventura, di viaggi: storie. Non abbiate paura! Leggete. Così non dimenticherete la Storia.
Sabato torna la bella iniziativa #ioleggoperché, per creare e ampliare le biblioteche scolastiche. Dal 20 al 28 novembre potrete andare in una delle tantissime librerie che aderiscono al programma, e per ogni libro che deciderete di donare a una scuola (infanzia, primaria, secondaria di primo o secondo grado), la casa editrice ne donerà un altro. Più libri regaliamo, più libri regalerà l’editore!
Genitori, nonni, zii, amici, aiutate i più giovani a scoprire il piacere infinito della lettura, regalate un libro a una scuola, pensando a tutti quei bambini che solo a scuola avranno l’occasione di “incontrare” un libro…
pensando che, come scriveva Marguerite Yourcenar, “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito”.
E allora prepariamo queste riserve!!!
(In foto: Valencia, Education para la Ciudadania
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