Morire di freddo

Era il primo gennaio del 2020. Faceva freddo a Roma.
Damiano aveva pensato che forse nel parcheggio di un supermercato sarebbe sopravvissuto. Ma si sbagliava. La mattina del due gennaio è stato ritrovato morto, sdraiato tra i suoi cartoni: morto di freddo. A Roma, nel 2020.
L’uomo di Milano, invece, non sappiamo nemmeno come si chiamava. Sappiamo solo che era disabile, e aveva cercato invano riparo nella fermata della metro Molino Dorino. Aveva una sessantina d’anni. Ed è morto di freddo a Milano, nel dicembre 2019.
Era invece sulla trentina il ragazzo senza documenti, senza nome, senza nessuno da informare della sua morte. Forse era somalo. Morto di freddo, anche lui, a Torino, nel 2018, dopo aver attraversato chissà quanto dolore e disperazione.
Solo a Roma e solo nel mese di gennaio 2021, sono morte 10 persone, di freddo e di indifferenza. Persone che spesso incrociamo nelle nostre strade, ma che vorremmo non vedere, perché ci turbano, ci fanno sentire in colpa, ci fanno riflettere sulla nostra fortuna e i nostri privilegi, che troppo spesso diamo per scontati.
Non li vorremmo vedere, perché queste persone che sembrano così diverse da noi e dalla nostra soddisfatta quotidianità, prima erano esattamente come noi: nessuno sceglie di diventare senzatetto, e nessuno diventa un senzatetto all’improvviso. È un lento processo, che nasce da solitudine e ferite mai sanate, da dipendenze e traumi indicibili. Da errori e dolori. E all’arrivo in strada, diventano tutti invisibili.
Senza più identità, desideri, aspirazioni. Senza più bisogni, che non siano quelli primari: mangiare, proteggersi dal freddo, sopravvivere.
Ma sopravvivere, quando arriva l’inverno è dura. E no, l’inverno non è un evento imprevedibile, capita tutti gli anni, ma chissà come mai, tutti gli anni le città si trovano impreparate davanti a questo fenomeno meteorologico, e sorprese davanti alla strage di senzatetto che continua a riproporsi tristemente ogni anno.
Per questo, ora che sta tornando il freddo, e noi a casa cerchiamo la copertina per riscaldarci mentre beviamo una cioccolata calda pensiamo a cosa può significare stare seduti per terra sui cartoni, a difendersi dal freddo, dall’indifferenza e dal disprezzo dei passanti.
Per fortuna ci sono tante, tantissime associazioni di volontariato. Persone meravigliose che portano un pasto caldo, una coperta, un po’ di tempo e di attenzione a chi ormai ha smesso di desiderare.
Allora oggi vi chiedo a voi, amici di questa pagina, di segnalare nei commenti tutte le iniziative di cui siete a conoscenza: raccolta vestiario, distribuzione cibo, medicine, assistenza.
Facciamo circolare queste informazioni, aiutiamo ad aiutare.
E chi vuole, chi può, aiuti.
La farfalla della gentilezza
Per gli amici di Roma: vi segnalo la raccolta organizzata dalla comunità di Sant’Egidio “Scalda il freddo della città”. Si possono donare coperte, sacchi a pelo, calzini, ma anche rasoi o sapone, nei commenti tutti i dettagli
(In foto: Closcià di Alessandro Tricarico, Foggia 2019)
https://www.facebook.com/lafarfalladellagentilezza/posts/597458511598522