"Si può brevettare il sole?"

Oggi sarebbe il compleanno di una persona speciale, Jonas Salk, nato a New York il 28 ottobre 1914.
Un medico che nel 1955, dopo anni di studi e incessanti ricerche, riuscì finalmente a trovare il vaccino contro la poliomielite, una malattia terribile causata da un virus che ogni anno mieteva vittime soprattutto tra i bambini, lasciandone molti altri paralizzati o addirittura rinchiusi nei polmoni d’acciaio. I genitori erano terrorizzati, tanto da non mandare i bambini a scuola, nei momenti di massima circolazione del virus, per paura del contagio. L’opinione pubblica era accanto ai ricercatori, in una corsa contro il tempo per salvare vite umane. La gente donava quel che poteva per finanziare la ricerca, percepita come unica speranza in un momento così difficile.
Il dottor Salk riuscì dove altri prima di lui avevano fallito, pensando a un vaccino con virus inattivato, meno pericoloso rispetto ai vaccini vivi. Ma dopo la sperimentazione sugli animali occorreva testare questo vaccino anche sull’uomo. Non era facile trovare volontari, ma Salk si sentiva direttamente responsabile di tutto il suo progetto, e non si tirò indietro: fece lui da cavia, insieme alla moglie e ai figli. Si assunse un rischio enorme, ma ebbe ragione: il suo vaccino funzionava!
Il giorno dell’annuncio, il 12 aprile 1955, l’America si fermò per festeggiare questa grande bella notizia che tutti aspettavano da tempo. Lacrime di gioia, festeggiamenti in tutto il paese, brindisi e campane a festa. L’incubo stava per finire.
In un’intervista televisiva un giornalista chiese a Salk a chi appartenesse il brevetto del vaccino.
Lui sorridendo rispose:
“Alla gente, suppongo. Non c'è brevetto. Si può brevettare il sole?"
La farfalla della gentilezza
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