Maddalena Cerasuolo

Fine estate 1943.
Napoli.
Il sole che bacia gentile il Vesuvio non riesce a distrarre i napoletani dall’orrore che stanno vivendo. La città è allo stremo dopo anni di guerra, fame, bombardamenti e ora l’occupazione tedesca è sempre più spietata. Il colonnello Sholl dichiara lo stato di assedio, minaccia rappresaglie e ordina lo sgombero di tutti coloro che abitano sulla parte costiera della città: circa 150.000 persone devono all’improvviso lasciare le loro case.
Inoltre Sholl intima a tutti i giovani tra i 18 e i 33 anni di presentarsi spontaneamente ai centri di reclutamento per essere deportati in Germania, altrimenti verranno fucilati. Dovrebbero essere 30.000. Si presenteranno in 150. Madri, mogli e sorelle faranno di tutto per proteggere i loro uomini dai rastrellamenti, li nascondono, c’è chi si finge lebbrosa per non far avvicinare i tedeschi, c’è chi scende in piazza.
Ci sono sparatorie, incendi, bombe. I tedeschi hanno l’ordine di ridurre Napoli in “cenere e fango”, ma i napoletani reagiscono, la città insorge.
Tra i tanti protagonisti delle “Quattro giornate di Napoli”, dal 27 al 30 settembre 1943, si distingue Maddalena Cerasuolo, una giovane operaia di 23 anni. Maddalena non esita a contribuire alla resistenza: diventa cercatrice d’armi, in questo modo poteva aiutare gli insorti portando loro cestini pieni di bombe a mano.
Poi partecipa attivamente alla battaglia per difendere il Ponte della Sanità che i tedeschi volevano far crollare. Ponte che oggi porta il suo nome.
Grazie a Maddalena, e a tanti come lei, Napoli sarà la prima città italiana a liberarsi dall’occupazione nazifascista.
Ma non è finita qui. Dopo l’arrivo delle forze alleate anglo-americane, Maddalena sarà reclutata dagli inglesi per infiltrarsi dietro le linee nemiche. Parteciperà a diverse missioni non solo a Napoli: tenterà diverse volte di sbarcare in Corsica su una piccola motosilurante, per cercare di raggiungere da lì il Nord Italia ancora occupato.
Per il suo coraggio e il suo contributo alla “Causa della Libertà” sarà riconosciuta come Partigiana e insignita della medaglia di bronzo al valor militare, e riceverà anche un Attestato di benemerenza dalla Corona inglese.
La storia di Maddalena, morta nel 1999, è una storia importante e non dobbiamo dimenticarla, come quella delle tante donne che in passato hanno combattuto per la libertà, e ancora oggi, in altre parti del mondo, continuano a rischiare la vita, non solo per la libertà del proprio popolo, ma anche per vedere riconosciuti i propri diritti. Diritti che ancora oggi sono troppo spesso negati.
 La farfalla della gentilezza
(La storia di questa donna coraggiosa è raccontata nel libro: “La guerra di mamma. Storia della partigiana Maddalena Cerasuolo”, scritto dalla figlia Gaetana Morgese, Napoli 2014).

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Pubblicato il 4 febbraio 2020)