Rosario Livatino

Erano le 9 del mattino del 21 settembre 1990. Rosario Livatino stava guidando verso Agrigento per andare in tribunale. Aveva un’udienza: doveva decidere sulle misure di prevenzione da adottare a carico di mafiosi coinvolti nella guerra di mafia di Palma di Montechiaro. Un’udienza importante.
Però Rosario Livatino a quell’udienza non ci arrivò mai, perché a pochi chilometri da Agrigento, fu speronato da una macchina e fermato da due uomini che aprirono il fuoco contro di lui. Livatino, ferito, provò a scappare: scese dalla macchina e scavalcò il guardrail. Ma fu tutto inutile, perché venne raggiunto e ucciso. La mafia aveva emesso la sua sentenza ed eseguito la condanna.
È una scena che ci sembra di aver visto con i nostri occhi, perché raccontata nel film “Il giudice ragazzino”, tratto dal libro di Nando Dalla Chiesa con lo stesso titolo, eppure non è solo un film, non è solo un libro, ma è tutto drammaticamente vero.
Rosario Livatino era un giudice giovane, idealista e pieno di entusiasmo, entrato in magistratura a soli 28 anni e che presto si trovò a occuparsi dell’intreccio tra mafia e affari, scoprendo il vaso di pandora degli interessi economici della mafia, e del rapporto con la corruzione.
Ma c’era chi non tollerava questo suo idealismo ed entusiasmo e cercò in qualche modo di fiaccarlo. C’era chi aveva paura di questo scomodo giudice di provincia che non aveva paura della mafia.
E per questo, Rosario Livatino fu isolato, ostacolato e frenato, proprio da parte di chi avrebbe dovuto proteggerlo o quanto meno stare dalla sua parte, invece di scegliere, se non direttamente la mafia che lo uccise, la corruzione e il malaffare (che poi sono inscindibilmente collegati).
Livatino era un uomo per bene, un bravo giudice.
Non voleva, non doveva diventare un eroe. Eppure, come disse il padre, a poche ore dall’omicidio: « Però se oggi, in Sicilia e in Italia, fare il proprio dovere per lo Stato significa essere un eroe, allora sì, che lo scrivano, che lo dica Cossiga: il mio ragazzo, Rosario Angelo Livatino, è un eroe».
Ma come ben sappiamo, sventurata è la terra che ha bisogno di eroi...
 La farfalla della gentilezza

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(Pubblicato il 21 settembre 2021)