E se all’improvviso scomparisse? Come sarebbero le nostre giornate? * A tavola: - passami il sale. - ti ho detto frizzante, non ci senti? - questa pasta fa schifo! * Nei negozi: - dammi 2 panini. - 2 euro. - cambiami 100 euro. - non li ho, arrangiati. - tieniti i panini. - sparisci! * Per strada: - aho ti levi? - guarda che te lo avveleno il cane se non raccogli… - e io ti meno. - e io ti buco le gomme. - e io ti sfregio la macchina. * Al parco: - sposta questa sigaretta che dà fastidio al bambino. - leva il bambino che dà fastidio alla sigaretta! Oddio, forse non è proprio fantascienza, forse queste non sono scene di pura invenzione… a volte sembrerebbe proprio che stia scomparendo. Ma se davvero la gentilezza sparisse del tutto dalle nostre vite? Le giornate sarebbero più dure e grigie, i rapporti con gli altri freddi e tetri, tutto sarebbe più brutto, difficile, faticoso. Oggi è la giornata mondiale della gentilezza. Ricordiamoci della forza dirompente di un sorriso, di una parola gentile, di quel minimo di educazione e di cortesia che rende più semplice e colorata la nostra vita. La gentilezza è gratis, non costa niente. Non è un lusso, è una necessità. E la mancanza di gentilezza può far soffrire. Per questo è importante cercarla, trovarla e diffonderla. E ricordiamoci che la gentilezza non è solo gesti eclatanti, di eroismo e straordinario altruismo. Gentilezza è anche piccole cose: un sorriso inaspettato, uno sconosciuto che cede il posto in una fila a una persona anziana, un bambino che presta un suo gioco. Gentilezza è chiedere come stai e restare a sentire la risposta, perché non è solo una formula di rito. Gentilezza è una parola giusta al momento giusto. O non dire la parola sbagliata. Gentilezza è sapere quando è il momento di tacere. Ma anche quando è il momento di dire grazie. Gentilezza è inseguire qualcuno perché ha perso qualcosa. Gentilezza è una piccola cosa che può cambiare la giornata a chi riceve la gentilezza, ma anche a chi la fa. Perché la gentilezza genera altra gentilezza. Basta iniziare!


(in foto, The ode of Collapse, Mantra, Torino 2018)