La rana, il pentolone, la corruzione...

Lei è una rana: verde, carina e dall’aria simpatica.
Però poi arriva il perfido e grigio Mangiarane, e che fa?
Prende la nostra amica e la getta in un pentolone con tanta acqua bollente.
Orrore! Non vorrà mica mangiarsela? Chi lo sa?
Ma la rana non è stupida, e appena sente l’acqua bollente fa un doppio salto mortale avvitato in aria e… bye bye pentolone! Ma che spavento!
Così la rana verde, carina e dalla faccia simpatica è salva, e se ne torna tranquilla nello stagno a inseguire mosche e zanzare.
Tutto bene?
No, perché il perfido Mangiarane ha in mente un piano diabolico.
Dopo qualche giorno, la nostra rana verde e simpatica sta saltellando nel bosco, quando scorge in lontananza un pentolone.
Incuriosita, si avvicina. Ormai lo sa che se si mette male può sempre scappare via. Ma stavolta il pentolone non scotta.
Poiché la nostra amica verde e simpatica si è allontanata troppo dallo stagno e ora ha sete, decide di saltare dentro il pentolone, per bere un po’ d’acqua.
Che male c’è?
Nessun male: la rana è contenta, beve l’acqua, poi decide di farsi una nuotata.
È piacevole stare in quel pentolone, l’acqua è tiepida e pulita, molto meglio rispetto a quell’acqua gelida e un po’ putrida dello stagno. “Quasi quasi rimango ancora un po’ qui”, pensa la nostra amica verde e simpatica.
Poi l’acqua comincia a riscaldarsi un po’ di più.
Però è ancora molto piacevole. Fuori fa freddo, l’acqua è calda, mancano solo un po’ di candele e magari un bicchiere di vino rosso, ma la situazione è veramente piacevole.
“Come faceva freddo nello stagno, come sto bene qui…” Si dice la rana.
Poi però l’acqua diventa ancora più calda, uh forse un po’ troppo. La rana comincia a sudare. Però pensando al freddo fuori, decide che è sempre meglio stare lì al calduccio.
“Ora però stiamo esagerando? L’acqua comincia a scottare, che faccio?” La rana comincia a preoccuparsi. Prova a saltare, ma non ce la fa.
“Sì, forse è il momento di andare via, basta un piccolo salto e vado vi…”
La rana sviene. L’acqua ora è decisamente troppo calda, tra un attimo sarà bollente.
La rana muore.
Non ha avuto la lucidità di andare via quando aveva ancora la forza di farlo, non ha avuto la forza di andare via, quando ha capito che era l’unica cosa giusta da fare.
È una storia triste?
Sì.
È una storia inventata?
No.
È quello che succede a tutti noi, quando accettiamo il primo piccolo compromesso. Pensiamo di essere sempre in tempo a fare marcia indietro, a salvarci, se le cose si mettono male.
Oggi è la giornata mondiale contro la corruzione.
Ma la corruzione non è solo la maxitangente o l’appalto truccato. La corruzione è anche assenteismo, raccomandazioni, clientelismo, nepotismo, omertà, uso privato delle risorse dell’ufficio, abuso di potere, disprezzo delle regole, degrado e illegalità diffusa.
Piccoli compromessi che poi diventano sempre più grandi. E una volta impantanati nel pentolone dell’illegalità, sarà sempre più difficile trovare la forza per saltare fuori.
E a quel punto finiremo tutti bolliti, come la rana.
La rana, ops… la farfalla della gentilezza
(Il principio metaforico della rana bollita è di Noam Chomsky, che l’ha utilizzata nel suo libro “Media e potere” del 2014. Foto di Robin Moore).
https://www.facebook.com/lafarfalladellagentilezza/posts/619254242752282
#giornatamondialecontrolacorruzione